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Alessandro Guardassoni (1819-1888) - Un pittore bolognese tra romanticismo e devozione

In occasione della ricorrenza del bicentenario della nascita, dal 14 settembre 2019 al 19 gennaio 2020, la città di Bologna rende omaggio con un ampio programma di iniziative ad Alessandro Guardassoni (1819-1888), personalità tra le più interessanti emerse dalla scuola pittorica felsinea del XIX secolo, cui si deve un originale percorso di rinnovamento dei linguaggi figurativi.
Solo a partire dagli ultimi tre decenni si è andata affermando una positiva rivalutazione critica della sua opera, che ha contribuito a mettere in evidenza una ricerca espressiva precocemente aperta alle novità introdotte dalle tecniche fotografiche stereoscopiche con esiti di stupefacente modernità, spesso avvicinabili alle più avanzate esperienze di matrice positivista in ambito europeo.

L’opportunità per una nuova e più ampia comprensione della parabola creativa di questo autore viene offerta in concomitanza da due progetti espositivi e da un itinerario diffuso nell’intera area metropolitana di Bologna, riuniti sotto il titolo Alessandro Guardassoni (1819-1888). Un pittore bolognese tra Romanticismo e devozione.

Le Collezioni Comunali d’Arte, sede afferente ai Musei Civici d’Arte Antica, accolgono una mostra dedicata alla pittura di storia sacra e profana composta da 40 dipinti di Guardassoni e di altri artisti, provenienti dalla Fondazione Gualandi a favore dei sordi, dalle raccolte del museo e da altri prestatori privati e pubblici, tra i quali il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, le Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, il Convento dei Frati Minori Cappuccini dell’Emilia Romagna e la Pinacoteca Nazionale di Bologna.

Negli spazi nobili della Fondazione Gualandi a favore dei sordi si trovano esposti 62 disegni e bozzetti per le pale d’altare e per le decorazioni pittoriche su pareti e soffitti realizzate nelle chiese bolognesi, che offrono una testimonianza significativa della ricca produzione preparatoria generosamente donata dall’artista all’ente di beneficienza.

Ad integrazione delle due mostre, un itinerario diffuso tra 22 chiese della Città Metropolitana (oltre a Bologna, Anzola dell’Emilia, Budrio, Castel di Casio, Castello di Serravalle, Castel San Pietro Terme, Cento, Monte San Pietro, Pianoro, Pieve di Cento, San Giovanni in Persiceto, San Pietro in Casale) conduce alla scoperta di quella produzione in cui più compiutamente si rivela l’intenso sentimento spirituale dell’artista
nella traduzione iconografica del messaggio cristiano.

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