Torna alla ricerca

BUONA PERMANENZA AL MONDO. Majakovskij bpm

“Buona permanenza al mondo” – bpm – è la sardonica conclusione del biglietto di commiato che Vladìmir Majakovskij dedica “a tutti” prima di uccidersi, sparandosi al cuore, nel 1930. A partire dal complesso lavoro d’indagine della slavista Serena Vitale, Menoventi costruisce una drammaturgia sulle ultime “pulsazioni” del grande poeta e della sua generazione: un manipolo di ragazzi che si riunirono sotto il vessillo della Rivoluzione d’Ottobre, trasformarono radicalmente il modo di concepire le rispettive discipline e, soffocati poi dalla deriva autoritaria dell’utopia inseguita, terminarono con violenza la produzione artistica o la vita stessa.

Menoventi restituisce questa vicenda in un collage polifonico, una mise en éspace che alterna le fotografie alla finzione contaminando il realismo con le figure fantastiche generate dalla metafora, procedimento caro all’autore sovietico. Testimonianze e documenti vengono amalgamati dalla Donna Fosforescente, metafora incarnatala, l’ultima fantasia teatrale del poeta concepita come “donna del futuro”. Sarà lei a guidare il pubblico nei meandri di un periodo sedotto dai miti della reincarnazione e del viaggio nel tempo e proteso verso di noi, noi ”budetljane”, gente del futuro, “coloro che saranno”.

Tratto da “Il defunto odiava i pettegolezzi” di Serena Vitale – di Gianni Farina – con Consuelo Battiston, Tamara Balducci, Leonardo Bianconi, Federica Garavaglia, Mauro Milone – regia, suono e luci di Gianni Farina – animazioni e tecnica di Lorenzo Camera – coproduzione E/Menoventi, Ravenna Festival

Cosa
Quando
Dove
Cosa