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Giorgio Milani: la scrittura come enigma

La cifra espressiva di Giorgio Milani ruota attorno ad assemblaggi di caratteri mobili in legno per la stampa, non più in uso, che l’artista trova e raccoglie nei magazzini di vecchie tipografie e ricicla come materiali per l’arte. Sono caratteri che, idealmente, conservano la memoria di tutto quello che hanno stampato, la memoria di tutto il sapere umano.

Quei legni intagliati, diversi per forma e misura, e anche per materia ed epoca di produzione, vengono usati non più come strumenti per lasciare sulla pagina l’impronta di lettere o altri segni, ma per costruire dei lavori tridimensionali; sono opere che non presentano parole e immagini stampate, quanto parole e immagini fisicamente reali, da toccare, oltre che da vedere.

Mostra a cura di Elena Pontiggia.

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