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LA SEMPLICITÀ INGANNATA

Lo spettacolo – con il sottotitolo “Satira per attrice e pupazze sul lusso d’esser donne” – racconta la storia di resistenza di alcune suore del Cinquecento al loro monachesimo forzato. In particolare, Marta Cuscunà focalizza l’attenzione su un gruppo di clarisse udinesi che, rivendicando libertà di pensiero e di critica nei confronti dei dogmi della cultura maschile, sfidarono apertamente l’Inquisizione, si ribellarono alla clausura imposta e trasformarono il monastero in un centro di cultura.

Di e con Marta Cuscunà – liberamente ispirato alle opere letterarie di Arcangela Tarabotti e alla vicenda delle Clarisse di Udine – disegno luci di Claudio “Poldo” Parrino – disegno del suono di Alessandro Sdrigotti  – scenografie di Delta Studios; Elisabetta Ferrandino – costumi di Antonella Guglielmi – coproduzione Centrale Fies, Operaestate Festival Veneto – seconda tappa del progetto “Resistenze femminili in Italia”.

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