L’ omonimia e l’aspetto identico di due fratelli genera una serie esilarante di fraintendimenti, palesi al pubblico ma ignorati dai protagonisti. I qui pro quo fra i personaggi proseguono fino allo scioglimento finale, nella commedia forse più celebre (nonché vero e proprio prototipo di molte commedie a venire) di Plauto.

Di Tito Maccio Plauto – con Massimo Venturiello – e con Massimo Boncompagni, Simone Cástano, Gianluca d’Agostino, Rossella Amato – adattamento  e regia di Cristiano Roccamo

 

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